Prendo in prestito il titolo della seconda puntata di Evangelion, che ben descrive la situazione in cui mi sono trovato stamattina: apro gli occhi e mi chiedo dove sono, dato che intorno a me c’erano solo rumori nuovi, ancora mai sentiti. Eh si, perche’ quando e’ solo un pezzo di lamiera appoggiato sopra una parete in muratura a dividerti dal cielo, trovi ad attenderti tutta una gamma di suoni che ancora non avevo mai sperimentato ed un naso cosi’ pieno’ di polvere e sporco che neanche ce la fai a soffiartelo. Certo, anche l’esperienza del risveglio in tenda ha le sue peculiarita’, ma non e’ che senti il “rombo” smarmittato dei mototaxi che sfrecciano a tutta velocita’ per le strade, accompagnato dagli immancabili colpi psicotici dei clacson, il gocciolio continuo e incessante degli scoli d’acqua raccolti dalle bacinelle (e qualcuno anche dal mio sacco a pelo), lo sconosciuto verso di un uccello e un folle che dalle 6 della mattina si diverte a giocare con un aggeggio che fa i rumori di tutte le sirene possibili, a volume altissimo.
Pero’ stamattina, complice il jetlag (o forse l’aver semplicemente dormito 8 ore, fatto per me alquanto insolito), la tranquillita’ della CAJ dove ancora tutti dormino, un po’ di amuchina e una bottiglia, sono riuscito a lavarmi… Ancora non ho deciso se e’ meglio sentirsi sotto il naso l’odore della candeggina o della schiuma al mentolo, comunque dentro a dei panni puliti, anche metaforici, ora sono pronto davvero a partire per quest’avventura! Si stanno svegliando gli altri, e’ tempo di darsi da fare…